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Amore e verità (2° parte)



Per fare verità in noi e nella nostra vita dobbiamo prima eliminare le tenebre che ci impediscono di vedere con verità: queste tenebre altro non sono che il peccato.


Il peccato, che è una “Devil production”, ci offuscherà la mente, tanto che saremo spinti con grande convinzione a dare un nome nuovo alle cose. Saremo i nuovi creatori della nostra particolare realtà, al posto di Dio.


Mi spiego meglio:

  • · L'amante sarà “un'altra situazione”. Dio dice: è adulterio. Ti perderai. Invoca la potenza del Sacramento del Matrimonio e resta col tuo coniuge.

  • · Il divorzio sarà un'”opportunità per rifarsi una vita”, perché abbiamo il diritto ad essere felici, si vive una volta sola! Dio invece dice: Nessuno osi separare ciò che Dio ha unito! Lontano dalla grazia non sarai mai felice. E poi…non è vero che si vive una volta sola: esiste la vita eterna. È in funzione di essa che dovrai vivere.

E, a proposito:

SI MUORE UNA VOLTA SOLA.

  • · “Piuttosto che restare insieme e sottoporre i figli alle nostre scenate, è meglio separarsi”.

Dio invece dice: la scelta non è tra “stare insieme o separarsi”, ma la scelta è tra amare o odiare, perdonare o restare nel rancore, liberi o prigionieri del risentimento. Figli di Dio o orfani.




Sono solo esempi, ma tutti noi sappiamo che ci possono essere molti inganni nascosti dalle parole.

Il mondo ci presenta la LIBERTÀ come possibilità di fare ciò che si vuole senza essere criticati.

È vero che Gesù ci chiede di non giudicare il fratello, ma ci comanda di giudicare ogni atto e stabilire se ciò che avviene è bene o male, non secondo il nostro "sentire", ma secondo le parole di Dio.

Dio, infatti, ci ha donato i comandamenti per separare il bene dal male ed essere liberi.

(Facciamo attenzione ad ogni volta che, parlando della nostra fede, iniziamo la frase con "Secondo me...".)


Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

(Gv 14, 10-11)


La gioia e la libertà si ottengono stando vicino a Gesù, mettendo in pratica le dieci parole d'amore: i comandamenti.


Gesù, sempre nel vangelo di Giovanni, un capitolo prima dice: “Vii do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv 13, 34-35)


Con un solo comandamento il Maestro sintetizza tutti gli altri, perché chi ama non ruba, non uccide nemmeno con lo sguardo o con le parole, non è invidioso, non mente, non sposa la moglie di un altro o il marito di un'altra.


Chi ama conosce Dio, o desidera conoscerlo meglio e lo ama: non va a Messa solo quando se la sente o al sabato sera “così mi tolgo il pensiero e domani mi godo la domenica”.


Chi ama mette Dio al primo posto e il coniuge al secondo.


Chi ama non si mette a discutere la legge di Dio, secondo i propri gusti, ma accetta umilmente ciò che il Signore ha detto per il nostro bene.


Non capiamo il senso dell’astinenza nel fidanzamento? Leggiamo i documenti della Chiesa, prima di tutto il Catechismo della Chiesa Cattolica.


Non ci spieghiamo perché la Chiesa dice no al preservativo, alla spirale, alla pillola, alla fecondazione artificiale, all'aborto, ai rapporti omosessuali? Leggiamo il Catechismo! È un manuale in cui trovare tutte le risposte ai nostri dubbi sulla legge di Dio.


Purtroppo, con l’ingresso del modernismo in una certa parte di Chiesa, diventa imprudente chiedere spiegazione al primo sacerdote che incontriamo, perché potremmo avere delle risposte non conformi alla sana dottrina.

Però possiamo sempre chiedere aiuto a fratelli più anziani di cammino, affinché ci indichino un sacerdote fidato e fedele.


Abbiamo bisogno di fare verità su noi stessi per poter amare ed essere felici.


Il cammino è in salita e pieno di insidie, perché il nemico cercherà di mettere ostacoli sulla nostra strada: continuiamo perseveranti, perché più ci eleviamo, più il panorama sarà mozzafiato!



 
 
 

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